lunedì 8 luglio 2013






Daniele Bianchi, RETRACE, retrospettiva 1993-2013. Spazi espositivi dell'Associazione Seghizzi, Gorizia, via Buonarroti 28. 13-22 luglio 2013- PRESENTAZIONE - Allusioni, simbologie, contaminazioni, citazioni, echi, parodie, parafrasi, incroci tra letteratura, arte, cultura, politica, società, autobiografia; tutto questo ed altro ancora è l’opera di Daniele Bianchi, artista milanese che a Gorizia, negli spazi espositivi dell’Associazione Seghizzi (via Buonarroti 28), dal 13 al 22 luglio prossimo, presenta una retrospettiva della propria produzione artistica. Una cinquantina di opere che coprono un ventennio di attività (1993-2013). La complessa personalità dell’artista e la molteplicità delle fonti d’ispirazione si riflettono nella multiforme fenomenologia delle tecniche e dei materiali: dalla pittura al collage, dalle opere materiche alle mini-installazioni, dalla scultura alla grafica. Eppure nonostante tutto c’è un filo conduttore che lega la disparata molteplicità ed è la reattività dell’artista nei confronti della realtà, senza retorica, con sguardo impietoso sul mondo, sull’umanità ed anche su se stesso. Senza pietismi e senza lamenti, senza ira e senza gioia. Quasi un’indagine anatomica degli spezzoni di vita propri ed altrui. L’artista non si arrende, ma piuttosto sembra sublimare e metabolizzare le passioni attraverso l’esperienza estetica. Un ragionare con le forme e con i colori. In qualche modo riflette sul mondo proprio ed altrui con la passione disincantata di un anatomopatologo, che seziona soprattutto ciò che è andato alla deriva, lo raccoglie e lo innesta in contesti differenti, facendolo così rivivere. Emblematici in questo senso i “teatrini” realizzati rigorosamente con materiali abbandonati, coi relitti di una società opulenta, con le tracce consunte di vite e cose dimenticate e disperse. Così nel bazar del consumismo quotidiano ciò che è rifiutato, rimosso e respinto riprende, seppure solo per l’arte, nuova dignità. (Oltai Lindenberg)